OpenSymbol goes to Africa

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C’è un villaggio, nell’entroterra della contea di Kilifi (Kenya), dove un gruppo di donne ogni giorno si prende cura di 8 ettari di piantagioni. Con il loro lavoro, gestiscono la produzione mensile di svariati prodotti, tra cui pomodori, mais, papaya, mango e cipolle.
Si occupano di tutto, senza l’ausilio di mezzi meccanici: dalla preparazione del terreno, alla semina, all’irrigazione, alla raccolta e sono responsabili persino della loro distribuzione.
Il frutto di ciò che fanno ogni giorno serve al sostentamento alimentare delle loro famiglie e alla generazione di un reddito tramite attività di vendita.

E poi c’è una scuola vicino alla costa di Watamu, una delle mete keniote più rinomate per migliaia di turisti grazie alle sue acque cristalline e distese di sabbia bianca.
Questa scuola accoglie 270 bambini dai 3 ai 10 anni. Molti di questi alunni devono percorrere più di 3 chilometri a piedi per raggiungerla, quindi quasi un’ora di cammino. Inoltre, fino a pochi mesi fa, la maggior parte di questi bambini non aveva la possibilità di fruire di un pasto completo, per mancanza di risorse alimentari e strutturali.
Le cose, per fortuna, sono cambiate. Da gennaio di quest’anno tutti i 270 bambini possono pranzare ogni giorno, grazie ad una cucina costruita accanto alla struttura scolastica.

Cos’hanno in comune questo villaggio e questa scuola? Il cibo, come strumento di sostentamento, crescita e condivisione.

Se tutto ciò oggi è realtà, lo si deve al progetto MAZAO FAMILY EMPOWERMENT, che lavora con le famiglie e le giovani generazioni colpite dalla povertà, per migliorare la loro vita attraverso la produzione sostenibile di colture. Il progetto intende sostenere la popolazione locale, creando la disponibilità di cibo e la generazione di reddito attraverso l'agricoltura, così affronta le cause strutturali della povertà, della malnutrizione e, al contempo, crea posti di lavoro.
Le persone coinvolte vengono formate e responsabilizzate, per continuare poi da sole la produzione e lo svolgimento delle pratiche agricole, inclusa la distribuzione in canali di mercato sviluppati.

Vista la produzione sovrabbondante e l’estensione dei terreni a disposizione, da agosto 2018 il progetto MAZAO si è ampliato ed è nata l’idea di costruire la cucina vicino alla scuola e di condividere parte del raccolto per integrarlo nei pasti giornalieri dei bambini.
In questo modo la scuola può contribuire non solo alla formazione degli alunni, ma anche alle loro necessità dal punto di vista nutrizionale.

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L’impegno e il successo per un’azienda non si misurano solo nel raggiungimento degli obiettivi e nei profitti generati, ma si estendono anche al di là delle sue mura.
Si tratta di diffondere valori positivi, cercando di lasciare il segno.

Per questo OpenSymbol sostiene il progetto MAZAO e ha deciso di dare il suo contributo per supportare questa esperienza solidale e sociale.

One Comment on “OpenSymbol goes to Africa”

  1. Un bel esempio di come una azienda si inserisce nel tessuto sociale come una fonte che attraverso i suoi rivoli fa germogliare opere buone anche lontano da Lei.

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