DONNE E BUSINESS: l’IT con una marcia in più

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Leggi cos'hanno da dire queste donne IT..con una marcia in più!
Tempo di lettura: 5 minuti

IT Manager e Web & Collaboration Application Consultant, job title che da sempre hanno una forte connotazione maschile. Talmente duri e tecnici anche solo nella pronuncia, che non possono di certo comparire nel biglietto da visita di una donna.

Alcuni studi di InfoJob dimostrano che i professionisti ICT sono i profili più ricercati dalle aziende: nel primo semestre del 2017 oltre il 16% degli annunci di lavoro ha riguardato le professioni digitali. Secondo un’altra ricerca di Linkedin, le tre categorie professionali con il maggiore incremento di donne sono del settore tech.

Eppure l’IT è un’area tuttora largamente dominata da profili maschili, con ancora poche donne che occupano ruoli manageriali.

Ma qualcuna ce l’ha fatta in Italia a conquistare le scrivanie più in alto di aziende tech e, una volta raggiunti i vertici, ha portato avanti in prima persona iniziative volte a riconoscere il talento femminile. Tra queste vogliamo ricordare Silvia Candiani, Country General Manager di Microsoft Italia, impegnata nel sostenere la leadership al femminile nelle imprese italiane; Roberta Cocco, Assessore per la Digital Transformation e i servizi civici del Comune di Milano, che si occupa di progetti per colmare il divario di genere attraverso l’ICT, ed infine Barbara Cominelli che è stata inserita nella lista “50 most inspirational European women 2016” di Inspiring Fifty.

E nelle nostre aziende?

Beh noi di OpenSymbol vantiamo Emanuela Riondato, Cloud & Software Planning, responsabile di un team di più di 20 persone. (L’abbiamo intervistata qui).

E siamo felici di collaborare nei nostri progetti CRM con altrettante donne IT Manager di spessore.

Oggi, in questa terza puntata dedicata alle donne, vogliamo parlarvi di Elisa Moi, IT Lead di Petronas Lubricants Italy, filiale italiana della società petrolifera statale malaysiana, Stefania Stradi, Web&Collaboration Application Consultant di Marazzi Group, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato e ceramica e tra i primi quattro produttori mondiali di piastrelle e sanitari, e Giulia Marigo, IT Manager di Ceccato Automobili, principale realtà del nord-est nel settore automotive, presente da più di 60 anni sul mercato.

LinkedIn, dopo aver analizzato 467 milioni di profili, evidenzia che, nel mondo, un manager sul 4 è donna. Noi vogliamo mettere in evidenza questi 3 profili che ricoprono un ruolo di leadership all’interno di grandi imprese a livello globale.


Elisa Moi

Iniziamo con Elisa Moi che è entrata per caso nel mondo IT e, grazie alla sua curiosità e condivisione con le persone che ha incontrato, ha scoperto la passione e il talento nel suo lavoro. Dopo una laurea in Business Administration e 5 anni di consulenza nelle più importanti società di consulenza, Elisa approda in Petronas Lubricants Italia, prima come Business Application Manager Europe, ed ora come IT Manager, un ruolo, da lei definito, appassionante, dinamico e imprevedibile.

La padronanza delle skill e degli strumenti digitali permette alle donne di diminuire il gap di genere sul luogo di lavoro, oltre che guadagnare ruoli sempre più rilevanti nell’organigramma aziendale. Insomma una conquista.

1 - Ma cos’è per te il successo?
Il successo è essere riconosciuta come un valore per l’azienda e un punto di riferimento per colleghi e collaboratori.

Le donne si affermano ogni giorno di più nel mondo del lavoro, ma siamo ancora in ritardo, basti pensare che l’80% dei dipendenti della Silicon Valley, una delle zone più innovative del pianeta, è di sesso maschile.

2 - Tu, quella volta che hai saputo cogliere l’occasione giusta per la tua carriera…
Non mi sono fatta sopraffare dalla paura di mettermi in gioco.

L’era digitale porta dei benefici al lavoratore in generale, come la flessibilità dell’orario e del luogo di lavoro, ma anche un incremento dello stress, che Elisa combatte con una sana risata e una passeggiata, anche solo di 5 minuti, per guardare in lontananza.

3 - Puoi essere d'ispirazione per molte donne: consigli a chi sta entrando o a chi vuole muoversi, oggi, nel mondo del lavoro?
Avere sempre la voglia e l’interesse per capire nel dettaglio la realtà che ci circonda, preparandoci ad essere flessibili ai cambiamenti sia ambientali che culturali. Ogni giorno, nel mio lavoro, mi ispiro al “buon padre di famiglia”. Se commetto un errore lo condivido con trasparenza, indicando gli sbagli e come possono essere recuperati/mitigati con efficienza e velocità.
Noi donne, abbiamo il dono del multitasking e di ascoltare i nostri interlocutori per capire, prima che per rispondere. Questo ci permette di sviluppare una vision a 360°, che è uno dei valori più importanti che una donna può portare all’interno di un’azienda.


Stefania Stradi

Stefania si laurea con il massimo dei voti presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia in Management Engineering e poi si affaccia al mondo del lavoro: inizia con uno stage nell’area di Business Intelligence, entra in una società di consulenza occupandosi di CRM e IT governance e torna in azienda con la responsabilità dell’area web & collaboration application. Marazzi è stato il primo amore, che dura tuttora.

Il digitale è lo strumento attraverso il quale la donna riuscirà a scalare la classifica per raggiungere la parità dei sessi. Da una ricerca condotta da LinkedIn emerge che il successo per il pubblico femminile non è avere stipendi elevati, ma trovare il giusto equilibrio tra il lavoro e la vita personale.

1 - Cos’è per te il successo?
Far corrispondere all’impegno la soddisfazione. Alzare lo sguardo da un PC con troppe schede aperte e, anche in quell’attimo, ammettere di amare il proprio lavoro. Il successo a cui tendo, però, non è uno stato a una dimensione. Deve includere il tempo per dedicarsi a noi stesse, alle nostre passioni, alle persone che amiamo. Il work-life balance, in questo senso, è il successo.

La mancanza di un percorso di crescita chiaro e certo, la mancanza investimenti nello sviluppo professionale, l’iniquità dei salari, il destreggiarsi tra lavoro e famiglia. Sono numerose le sfide che ci troviamo ad affrontare a noi donne.

2 - Qual è il tuo rito antistress?
Non è un rito, ma uno stile di vita. Uno stile di vita in cui, fuori dall’ufficio, possiamo essere mamme, figlie, fidanzate, sportive, artiste, musiciste. È solo la ricchezza delle nostre vite che ci aiuta ad isolare lo stress professionale.

La tua testimonianza dimostra la tua forza e la tua determinazione e può essere d’ispirazione per molte donne.

3 - Quali consigli daresti a chi sta entrando o a chi vuole muoversi, oggi, nel mondo del lavoro?
Da tempo mi sono imposta di non dare consigli. Alle mie colleghe, e prima ancora a me stessa, dico però di lottare ogni giorno, anche contro gli stereotipi, per il raggiungimento di una reale parità sul posto di lavoro.


Giulia Marigo - Ceccato Automobili

Giulia, una laurea in Ingegneria elettronica presso l’Università degli studi di Padova, e due importanti e lunghe esperienze in qualità di IT Manager, ruolo che ricopre tuttora in Ceccato Automobili, importante gruppo automotive, un settore per definizione maschile, dove non ci aspetteremmo quote rose nei ruoli dirigenziali.

L’Università di Edimburgo ha dimostrato con uno studio che il cervello delle donne è in grado di ottenere migliori performance a livello di intelletto e di cognizione.

1 - Come hai scoperto il tuo talento?
Sono sempre stata portata per le materie scientifiche. Fin da piccola mi piaceva affrontare i problemi di matematica e trovare la soluzione. Sono inoltre sempre stata attirata dall’aiutare gli altri, in varie forme. Le capacità, invece, in ambito di organizzazione e pianificazione le ho scoperte più avanti.
Questo è sfociato con il tempo nella scelta dell’IT, come connubio di tecnologia, organizzazione e attenzione alle necessità delle persone.

Molte donne raccontano ancora oggi di una cultura fortemente maschilista con cui si trovano ad avere a che fare e che devono gestire in azienda.

2 - Qual è il valore aggiunto che una donna è in grado di portare all’interno di un’organizzazione aziendale?
Quando una donna cura un progetto aziendale, oltre ad una visione d’insieme, tiene sotto controllo un maggior numero di aspetti e dettagli, affinché l’obiettivo venga raggiunto con completezza e precisione. La donna è anche più precisa, accurata e affidabile.

La donna manager, generalmente, non si mette mai nel ruolo della vittima o del “sesso debole”; opera con tenacia per raggiungere i risultati, si dà da fare con determinazione per un miglioramento continuo.

3 - Quali doti deve avere una donna oggi per avere successo nel lavoro?
Essere sé stessa. Esprimere le sue competenze tecniche, ma anche far trasparire la parte più empatica e di relazione con le persone.


Men vs Women, lo scontro continua.

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2 Comments on “DONNE E BUSINESS: l’IT con una marcia in più”

  1. E un grande orgoglio!Donne davvero speciali con una marcia in più, distinguendosi, portando le loro capacità nel mondo imprenditoriale nei confronti delle loro aziende, con grande determinazione e caparbietà. Irene

    1. Grazie Irene, hai proprio ragione!
      Siamo felici di aver dato loro visibilità.
      Non perderti le prossime due interviste, presenteremo altre donne dalle storie molto interessanti!

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